mercoledì 11 maggio 2011

... e quando viene notte

…amo la notte quando il silenzio ti avvolge e tutto assume una prospettiva più profonda e più intima... vivo di sensazioni…amo la notte dove tutto assume una dimensione diversa…dove il suono del vento regala brividi all’anima…dove impari a guardare con altri occhi…dove il bianco diventa nero…non so se la notte “fisica” possa essere paragonata all’abisso che vive in ognuno di noi e che pochi hanno il coraggio di esplorare alla ricerca di sensazioni sono molto difficili da descrivere...


venerdì 6 maggio 2011

Preliminari... sogno o realtà?


I preliminari, questi semisconosciuti, sono uno dei momenti più importanti di un rapporto sessuale o amoroso. Non ci sono regole ne manuali da seguire, e' puro istinto !! e' “ animalità' ” senza pudori e reticenze, e' liberare quell'esplosione di istinti primordiali, liberare i sensi da ogni costrizione, ci annusiamo ( olfatto ), mischiamo saliva e umori l'uno dell'altro ( gusto ) vogliamo sentire sotto le dita l'altra persona ( tatto ) ogni suo minimo sussulto ( udito ) osserviamo il volto cambiare più' volte espressione e abbandonarsi (vista ), un alchimia impazzita per entrare l’uno nell'intimo dell’altro, spogliare l’anima prima del corpo.
“Le parti dov'è più odore sono quelle dove si raccoglie più anima. L'occhio, che è senza odore, è specchio, non anima. Aggiungere profumi al corpo è aggiungere anima o fingere di averne, se manca, una. Gli odori troppo forti ci sono diventati sgradevoli, perché l'eccesso d'anima è intollerabile a misura che l'animalità naturale è repressa e frenata dalla civiltà.”
Guido Ceronetti
Complicità, desideri ,pulsioni che albergano nel nostro essere, molto simili a tutti ma cosi' stupendamente tutti diversi.
Dicono che l’uomo non ami i preliminari ma vi posso garantire che non è così, c’è da dire che l’uomo fisiologicamente e mentalmente ha un eccitazione totalmente differente dalla donna. Nel momento in cui l’uomo ha l’erezione, il suo pensiero è quello di scaricare una tensione che a lungo andare non sarebbe più piacere ma dolore, mentre la donna, mediamente, impiega dai venti ai trenta minuti per raggiungere uno stato di eccitazione e da questo si giunge all'orgasmo sicuramente in modo meno automatico.
Mi pare fondamentale sapere questa differenza di “tempi” per ribadire quanto sia importante dare il giusto tempo e importanza ai preliminari. Riguardo questo mi viene in mente una leggenda raccontatami da un amico facebookiano che narra del rapporto nella notte dei tempi…( riporto fedelmente le sue parole)… “la posizione prona, cioè con la faccia rivolta a terra, durante il rapporto sessuale, era ritenuta pericolosa, perché rendeva l’uomo vulnerabile ad attacchi, ci sarebbe voluta una guardia ma avere un'altra persone presente al momento dell’amplesso, poteva creare un po’ di imbarazzo, per cui toccò alla donna fare da sentinella, ed è per questo che il clitoride è separato dalla vagina, in modo da non essere stimolato durante il rapporto e quindi, non essendo eccitata, la donna poteva rimanere all'erta e individuare eventuali nemici”
Aldila' dalle leggende e' fondamentale comunicare, parlare, dire le proprie fantasie al partner, non aver paura di essere giudicati, l’importanza dei preliminari è basilare per la riuscita di un buon rapporto. Liberate le menti da orpelli culturali, sociali e religiosi subentra il gioco, il gioco amoroso e sessuale del preliminare, quindi aprite le vostre menti e date libero sfogo alla fantasia… spogliarelli, massaggi, leggere insieme racconti erotici ( il Kamasutra per esempio, nel quale si parla anche dei preliminari)…Sono sicura che le “pagine” migliori, sono quelle che scriverete, attimo dopo attimo, con la vostra fantasia..

Rosko Magister e Rosathea

martedì 3 maggio 2011

C'est l'amour...

Chissà perché è sempre la notte a generare fermento nel mio animo già inquieto.
Oggi pensavo a quanto sia difficile parlare di sentimenti... specialmente di amore poi! C'è sempre il rischio di essere scontati, di cadere nella banalità... quando c'è l'amore di mezzo, ci si aspetta parole romantiche, forbite... ma io, preferisco la sincerità, preferisco essere diretta.
Il problema è che vogliamo fare tanto le persone emancipate,  che dell'amore, e di tutto quello che gira intorno a questo pazzo sentimento, non ci importa nulla... non so, ma non riesco a crederci... si dice: "no,l'amore con me ha chiuso"...e poi, vedi trasparire da un semplice sguardo o da una frase buttata lì in un momento di debolezza,  la voglia di un abbraccio, di un bacio appassionato stile Hollywood, di una carezza inaspettata... insomma il contorno di quel sentimento ci manca...cosi come il coraggio di dire: Io voglio amare ancora, nonostante le bastonate prese nelle precedenti relazioni! 
Desiderare le mani di lui, o lei, che toccano, sfiorano... desiderare l'amore...ma poi, lo abbiamo davvero capito cos'è l'amore? Siamo davvero in grado di gestire questo sentimento?
Mi viene in mente Gaber:
L'equazione
E quando fuori dalla tua finestra il cielo si fa più grigio...
e quando dentro ai tuoi pensieri si insinua un senso di amarezza...
e quando avverti una crescente mancanza di energia...
e quando ti senti profondamente solo...
ecco, quello è il giorno dell'appuntamento col bilancio della tua vita.
Generalmente non è un bel giorno. E non tanto perché il cielo si fa unpo' più grigio... quanto perché tu ti fai un po' più schifo.
Dunque: il lavoro. Beh, il lavoro… non manca. Voglio dire: c'è anche chi ce l'ha. Ma, in genere, non gode.
Impegno sociale, morale, civile… mi viene da ridere.
La salute, finché uno ce l'ha non ci pensa. Non resta che l'amore, lasfera degli affetti, dei sentimenti, che forse dentro è la cosa checonta di più, e poi, quella almeno, ce la scegliamo da noi… un disastro!
Ma se si fallisce sempre, ci sarà una ragione. Dov'è che si sbaglia, eh? Colpa mia... colpa tua... No, io a quelle cose lì non ci credo.L'errore dev'essere 'prima'. Non una cosa recente. Probabilmente dabambino: un errore che ha influenzato tutta la nostra vita affettiva;chi lo sa, forse il famoso Edipo, forse 'mamma c'è n'è una sola'. Anchetroppa. Oppure nonni, zii, fratelli... insomma, figure, fotografiedell'infanzia che rimangono dentro di noi per tutta la vita.
Sì, un errorino, certo, impercettibile, che poi col tempo si è ripetuto, moltiplicato, ingigantito, fino a diventare gravissimo, irreparabile.
Già, ma perché l'errore si ingigantisce? Dev'essere un po' come quando a scuola facevamo le equazioni algebriche. Cioè, tu fai uno sbaglietto,una svista, un più o un meno, chi lo sa... È che poi te lo porti dietro, e nella riga sotto cominci già a vedere degli strani numeri. E dici: va be', tanto poi si semplifica. E poi numeri sempre più brutti, piùgrossi, sgraziati anche. Addirittura enormi, incontenibili, schifosi.

E alla fine: x = 472.827.324 fratto, radice quadrata di 87.225.035 + c

E ora prova un po' a semplificare!
Non c'è niente da fare. La matematica deve avere una sua estetica: x =2. Bello!
La semplicità.
Forse, per fare bene un'equazione è sufficiente avere delle buone basi.Ma per fare una storia d'amore vera e duratura è necessario esserecapaci di scrostare quella vernice indelebile con cui abbiamo dipinto inostri sentimenti.




Buona notte




Dopo una giornata con i tacchi...