mercoledì 18 maggio 2011

Sei come creta nelle mie mani


"Mi soffermo a pensare a quanto bisogno d'amare e d'amore ci sia oggi... ai dubbi e ai pensieri che si arrotolano come foglie autunnali... abbiamo l'animo malato, carente di questo sentimento forse troppo bramato... ma cos'è che ci ha reso cosi sterili nel dare e bulimici nel volere?
Si creano e si distruggono maschere mettendo cosi in completa confusione la persona che ci sta accanto.
Si sa, è un periodo di crisi, di risparmio, ma lesinare anche sui sentimenti mi sembra sia il massimo... forse l'errore sta nel volersi appropriare totalmente di una persona, di plasmarla a nostro gusto e piacimento, strovolgendo il suo essere... c'è chi permette al proprio amato di forgiare l'anima a proprio gusto, snaturandola... con il tempo il proprio essere inizia a bussare, a scalciare, a graffiare con le unghie una prigione di cemento... e così il sentimento si ammala...c'è chi soccombe e chi invece decide per la libertà pagando il prezzo dell'abbandono..."


E' una questione di coraggio, decidere se continuare un rapporto a senso unico o se rompere a picconate quel muro di cemento vivendo un sano rapporto dove non sempre le opinioni sono le stesse... e poi, se si litiga c'è sempre il modo di fare pace! 



L'insostenibile leggerezza dell'Eros


"Arthur.. ho bisogno di far l’amore con te.. Ho bisogno che mi prendi fino a sfinirmi.."

Mi ha portata da lui, ha cercato di farmi parlare, ma le parole non uscivano, non sapevo nemmeno quali usare. La paura di quello che ora so, di me stessa. La paura di rovinare tutto. La paura di .. Saperlo negli stessi atteggiamenti con qualcun’altra.
A volte annuso le mie lenzuola e sento il suo odore e non capisco più nulla... A volte annuso le sue, chiedendomi se ci sia il profumo di qualche altra sua amica.
Sono stupida,lo so. Non credo neppure che lui.. Sia uno di quegli uomini che collezionano storie e le segnano con le tacche sul muro.
Però...
Dovevo sentirlo
dentro di me,
su di me,
sotto di me.
Dovevo sentirlo.
Come spiegare che in questo nostro rapporto il sesso non è l’unica cosa che ci unisce eppure al tempo stesso è quanto ci permette di dialogare più intimamente che in altre occasioni? Come spiegare che non è niente di ciò che gli altri possono immaginare?
Perchè spiegare?
Dovevo sentirlo.
Lui ha capito.
Avevo bisogno che non ci fossero parole, limiti, cose non dette "per paura di.."
Avevo bisogno di sentire il suo desiderio di me. E le attenzioni di cui mi ricopre ancor più quando siamo a letto.
Avevo bisogno di essere una cosa sola con lui, carne, umori, saliva, respiro, sudore.. Avvinghiati, incastrati (perfettamente); aggrappata a lui.
Sull’orlo di un abisso in cui lasciarsi cadere è piacere allo stato puro, eppure ancora restare li appesi.
Volevo sentirlo.
Volevo godere di ogni sensazione
Volevo la nostra pelle che aderisce, le sue labbra, le sue mani, il suo odore, i suoi sguardi e la sua voce.
Mi ha portata su e mi ha baciata
Mi ha baciata e mi ha spogliata, lentamente.
Mi ha spogliata e fatta distendere accanto a se.
Mi ha fatta sdraiare e mi ha guardata e accarezzata e baciata.
La camicia ancora indosso, solo aperta, non del tutto.
La gonna per terra, mucchio di stoffa scura, come i pensieri che ho lasciato impigliati da qualche parte sulle scale.
Il tanga ancora indosso.
Le sue mani fra i miei capelli, sciolti, sparsi, liberi.
Le sue mani sui miei seni
Le sue mani fra le mie gambe e le sue labbra sui miei capezzoli.
Gli ho chiesto di più.
Lentamente.. Dolcemente. Come lui stava facendo senza che glielo dicessi.. Era così che lo volevo. Ma lo volevo sentire dentro di me. E volevo lasciarmi andare. E volevo ritrovarmi priva di forze, sfatta, sul materasso,scomposta, sazia. libera..
I suoi gesti privi di fretta ma colmi di desiderio, come i miei.
I baci che tolgono il respiro - o lo danno, finalmente. Respiro. Aria. Vita - i baci che dissetano e parlano.
Il tanga spostato e i pantaloni abbassati solo in parte.
Via la collana, la camicetta aperta.
Il suo volto fra il mio collo e la mia spalla. Il suo respiro. Il mio. Le mie mani sulle sue spalle, le mie labbra sul suo orecchio, lui dentro di me. Fino in fondo. Un abbraccio totale.
Le nostre parole.
Sussurri
Spezzati
Ansiti
Risate
"Hai gli occhi lucidi"
"Sono felice"
"Me lo dici che hai?"
"Voglio solo.. Godere con te.. E saziarmi di te.."
"Tutto quello che vuoi"
"Mi fai impazzire così.."
"E’ colpa tua.. E’ tutta colpa tua"
Il suo tono che riflette il piacere, la voglia, a volte brusco, brusco non per me.. Non per lui.
Brusco perchè si trattiene a stento.
Perchè ascolta il mio corpo,
ascolta me,
i miei bisogni.
E si adatta ai miei ritmi.
Si eccita, gli piace.
Mi eccita, ancora di più, così.
Non rinuncia, adattandosi.
Quel suo sguardo che si fa più serio, gli sbuffi nervosi. Ma non c’è.. Tensione negativa in tutto questo.
E’ la voglia di averci.
Di prenderci e donarci.
E’ quel bisogno incontenibile di fonderci, di completarci.
Gli chiedo, sfacciata.
Mi asseconda.
Mi guida, a volte. La sua voce che mi carezza l’udito e il cuore e i sensi.
Mi guarda e mi lascia libera..
Libera di cercarlo se voglio.
Di muovermi contro di lui, di fare mie le sue carezze.
Le mani che afferrano il lenzuolo, il vuoto, la sua carne.
L’aria densa di sospiri e gemiti.
Caldo miele fra le gambe, su di lui. Lo raccoglie, lo gusta, mi bacia.
Occhi persi negli occhi.
Sorrisi.
Carezze.
"Stringimi Arthur.. Voglio sentirti..."
Mi tiene stretta a se, il suo petto contro il mio, poi sulla mia schiena, le sue labbra sul mio volto.
Lui mi entra dentro, millimetro per millimetro, lo sento, vibro, lo avvolgo, lo trattengo li.. Lui mi entra dentro e mi esplora, arriva fino in fondo.
E mi sento piena.
Piena di lui e di.. pace.
Pace infinita.
I muscoli tesi alla ricerca del piacere, il respiro spezzato e i brividi, ma dentro... dentro morbida.. molle.
E’ un diffondersi di luce rosata come quella di un’alba, si irradia, mi riscalda, mi accarezza, mi tranquillizza, mi toglie le maschere e le getta via.. Queste non servono..
Brucia le paure. Nemmeno queste, servono.
Sono solo io. E’ solo lui.
Siamo noi.
Insieme nel vortice.
Fianco a fianco
Dove cadi tu ti tengo io
Dove mi perdo io mi prendi la mano tu.
Sono solo io. Sei solo tu. Siamo noi, uomo e donna. Semplici. Speciali per noi. Umani. Con i difetti, gli scazzi e le prese in giro. E quel qualcosa che ci fa piacere tutto questo. Siamo una sola cosa e al tempo stesso siamo distinti e definiti.
Vortichiamo nel piacere assoluto. Dopo molto tempo, perchè ci siamo voluti così.
Ogni volta ci riscopriamo. Mi piacciono le tue labbra, te l’ho detto? E le tue mani. A volte le immagino su di me, quando non siamo insieme.
Ti ho mai detto che se sento il tuo odore ho un piccolo black out?
Ti ho detto che se mi immergo nell’acqua della vasca ripenso alle pozze di Clermont e non riesco a trattenermi dal cercare di nuovo quelle sensazioni? Le mie mani che cercano di ripercorrere il cammino delle tue..Ma non è lo stesso.
Non è lo stesso.
Volevo sentirti.
Volevo che fosse tutto questo a farmi ritrovare l’equilibrio.
Volevo averti dentro di me
Volevo saziarmi di te
Volevo ricadere sul materasso sudata, sfatta, sfinita e soddisfatta.
Stringimi, Arthur, ora che la tensione sublime si sta sciogliendo.
Stringimi a te e non parliamo.
Ascoltiamo i nostri cuori ancora un po’ impazziti e i nostri respiri caldi e pesanti.
Stringimi e poi ricominceremo.
E poi dormirò fra le tue braccia finchè non ti alzerai per andare a dipingere mentre mi abbraccio al cuscino che sa di te.
E mi risveglierò col tuo sorriso.
Non voglio altro.

martedì 17 maggio 2011

L'ipocrisia...


Nonostante tutto,
ancora mi meraviglio dell’ipocrisia dell’essere umano… alla parola: EROTISMO, strabuzzano gli occhi come se dalla mia bocca uscisse un rigurgito verdastro… che poi, se stiamo a guardare bene, sono proprio quelle persone che vivono una doppia esistenza, che chattano dietro improbabili nick…
Ancora non ci si spoglia da certi retaggi socio-culturali, sarà davvero l’influenza di un sistema cattolico?

lunedì 16 maggio 2011

Victor Ivanovski





Amo il colore della tua bocca quando avvolge d'osceno la mia essenza di maschio,quando delirante di desideri m'accogli tra le labbra sentendomi crescere e pulsare confuso dalla voglia.
Aspetto quel ribollire di liquidi e lussuria eccitazione sfrenata oltre la mia stessa sostanza.
Quando trattenendo allo stremo infine urlando erompo l'oceano del mio piacere sulle tue labbra ancora ingorse di me.... (dal web)







venerdì 13 maggio 2011

Rosathea




Respiro...

Caldo è il tuo respiro sul mio corpo 
dolce come il miele è il sapore della tua bocca
i miei capezzoli turgidi come di ghiaccio...
oscenamente apro le gambe
ti voglio... ti cerco.
Frenetica passione che inarca il mio corpo
mi penetri con lo sguardo e poi con il
tuo marmoreo cazzo...
Respiri affannosi, piacere che esplode dentro.
Se solo certi amanti capissero la bellezza
di essere donna e troia...

Rosathea

mercoledì 11 maggio 2011

"Ho bisogno di nutrirmi di gente vera, e sono sicuro che in questa vita, morirò di fame."


Alessandro Di Pinto 

... e quando viene notte

…amo la notte quando il silenzio ti avvolge e tutto assume una prospettiva più profonda e più intima... vivo di sensazioni…amo la notte dove tutto assume una dimensione diversa…dove il suono del vento regala brividi all’anima…dove impari a guardare con altri occhi…dove il bianco diventa nero…non so se la notte “fisica” possa essere paragonata all’abisso che vive in ognuno di noi e che pochi hanno il coraggio di esplorare alla ricerca di sensazioni sono molto difficili da descrivere...


venerdì 6 maggio 2011

Preliminari... sogno o realtà?


I preliminari, questi semisconosciuti, sono uno dei momenti più importanti di un rapporto sessuale o amoroso. Non ci sono regole ne manuali da seguire, e' puro istinto !! e' “ animalità' ” senza pudori e reticenze, e' liberare quell'esplosione di istinti primordiali, liberare i sensi da ogni costrizione, ci annusiamo ( olfatto ), mischiamo saliva e umori l'uno dell'altro ( gusto ) vogliamo sentire sotto le dita l'altra persona ( tatto ) ogni suo minimo sussulto ( udito ) osserviamo il volto cambiare più' volte espressione e abbandonarsi (vista ), un alchimia impazzita per entrare l’uno nell'intimo dell’altro, spogliare l’anima prima del corpo.
“Le parti dov'è più odore sono quelle dove si raccoglie più anima. L'occhio, che è senza odore, è specchio, non anima. Aggiungere profumi al corpo è aggiungere anima o fingere di averne, se manca, una. Gli odori troppo forti ci sono diventati sgradevoli, perché l'eccesso d'anima è intollerabile a misura che l'animalità naturale è repressa e frenata dalla civiltà.”
Guido Ceronetti
Complicità, desideri ,pulsioni che albergano nel nostro essere, molto simili a tutti ma cosi' stupendamente tutti diversi.
Dicono che l’uomo non ami i preliminari ma vi posso garantire che non è così, c’è da dire che l’uomo fisiologicamente e mentalmente ha un eccitazione totalmente differente dalla donna. Nel momento in cui l’uomo ha l’erezione, il suo pensiero è quello di scaricare una tensione che a lungo andare non sarebbe più piacere ma dolore, mentre la donna, mediamente, impiega dai venti ai trenta minuti per raggiungere uno stato di eccitazione e da questo si giunge all'orgasmo sicuramente in modo meno automatico.
Mi pare fondamentale sapere questa differenza di “tempi” per ribadire quanto sia importante dare il giusto tempo e importanza ai preliminari. Riguardo questo mi viene in mente una leggenda raccontatami da un amico facebookiano che narra del rapporto nella notte dei tempi…( riporto fedelmente le sue parole)… “la posizione prona, cioè con la faccia rivolta a terra, durante il rapporto sessuale, era ritenuta pericolosa, perché rendeva l’uomo vulnerabile ad attacchi, ci sarebbe voluta una guardia ma avere un'altra persone presente al momento dell’amplesso, poteva creare un po’ di imbarazzo, per cui toccò alla donna fare da sentinella, ed è per questo che il clitoride è separato dalla vagina, in modo da non essere stimolato durante il rapporto e quindi, non essendo eccitata, la donna poteva rimanere all'erta e individuare eventuali nemici”
Aldila' dalle leggende e' fondamentale comunicare, parlare, dire le proprie fantasie al partner, non aver paura di essere giudicati, l’importanza dei preliminari è basilare per la riuscita di un buon rapporto. Liberate le menti da orpelli culturali, sociali e religiosi subentra il gioco, il gioco amoroso e sessuale del preliminare, quindi aprite le vostre menti e date libero sfogo alla fantasia… spogliarelli, massaggi, leggere insieme racconti erotici ( il Kamasutra per esempio, nel quale si parla anche dei preliminari)…Sono sicura che le “pagine” migliori, sono quelle che scriverete, attimo dopo attimo, con la vostra fantasia..

Rosko Magister e Rosathea

martedì 3 maggio 2011

C'est l'amour...

Chissà perché è sempre la notte a generare fermento nel mio animo già inquieto.
Oggi pensavo a quanto sia difficile parlare di sentimenti... specialmente di amore poi! C'è sempre il rischio di essere scontati, di cadere nella banalità... quando c'è l'amore di mezzo, ci si aspetta parole romantiche, forbite... ma io, preferisco la sincerità, preferisco essere diretta.
Il problema è che vogliamo fare tanto le persone emancipate,  che dell'amore, e di tutto quello che gira intorno a questo pazzo sentimento, non ci importa nulla... non so, ma non riesco a crederci... si dice: "no,l'amore con me ha chiuso"...e poi, vedi trasparire da un semplice sguardo o da una frase buttata lì in un momento di debolezza,  la voglia di un abbraccio, di un bacio appassionato stile Hollywood, di una carezza inaspettata... insomma il contorno di quel sentimento ci manca...cosi come il coraggio di dire: Io voglio amare ancora, nonostante le bastonate prese nelle precedenti relazioni! 
Desiderare le mani di lui, o lei, che toccano, sfiorano... desiderare l'amore...ma poi, lo abbiamo davvero capito cos'è l'amore? Siamo davvero in grado di gestire questo sentimento?
Mi viene in mente Gaber:
L'equazione
E quando fuori dalla tua finestra il cielo si fa più grigio...
e quando dentro ai tuoi pensieri si insinua un senso di amarezza...
e quando avverti una crescente mancanza di energia...
e quando ti senti profondamente solo...
ecco, quello è il giorno dell'appuntamento col bilancio della tua vita.
Generalmente non è un bel giorno. E non tanto perché il cielo si fa unpo' più grigio... quanto perché tu ti fai un po' più schifo.
Dunque: il lavoro. Beh, il lavoro… non manca. Voglio dire: c'è anche chi ce l'ha. Ma, in genere, non gode.
Impegno sociale, morale, civile… mi viene da ridere.
La salute, finché uno ce l'ha non ci pensa. Non resta che l'amore, lasfera degli affetti, dei sentimenti, che forse dentro è la cosa checonta di più, e poi, quella almeno, ce la scegliamo da noi… un disastro!
Ma se si fallisce sempre, ci sarà una ragione. Dov'è che si sbaglia, eh? Colpa mia... colpa tua... No, io a quelle cose lì non ci credo.L'errore dev'essere 'prima'. Non una cosa recente. Probabilmente dabambino: un errore che ha influenzato tutta la nostra vita affettiva;chi lo sa, forse il famoso Edipo, forse 'mamma c'è n'è una sola'. Anchetroppa. Oppure nonni, zii, fratelli... insomma, figure, fotografiedell'infanzia che rimangono dentro di noi per tutta la vita.
Sì, un errorino, certo, impercettibile, che poi col tempo si è ripetuto, moltiplicato, ingigantito, fino a diventare gravissimo, irreparabile.
Già, ma perché l'errore si ingigantisce? Dev'essere un po' come quando a scuola facevamo le equazioni algebriche. Cioè, tu fai uno sbaglietto,una svista, un più o un meno, chi lo sa... È che poi te lo porti dietro, e nella riga sotto cominci già a vedere degli strani numeri. E dici: va be', tanto poi si semplifica. E poi numeri sempre più brutti, piùgrossi, sgraziati anche. Addirittura enormi, incontenibili, schifosi.

E alla fine: x = 472.827.324 fratto, radice quadrata di 87.225.035 + c

E ora prova un po' a semplificare!
Non c'è niente da fare. La matematica deve avere una sua estetica: x =2. Bello!
La semplicità.
Forse, per fare bene un'equazione è sufficiente avere delle buone basi.Ma per fare una storia d'amore vera e duratura è necessario esserecapaci di scrostare quella vernice indelebile con cui abbiamo dipinto inostri sentimenti.




Buona notte




domenica 1 maggio 2011

Pensieri notturni.... o mattutini

Questa sera i pensieri scivolano veloci come seta sulla pella... mi sommergono i ricordi riportati a galla da vecchie melodie e antichi profumi...
Sembra sia tornato l'inverno e con esso il vento gelido che penetra nelle mai carne, che mi scuote l'animo... devo ancora capire perché certi sorrisi mi feriscono come lame taglienti... devo ancora capire perché quando si è bambini ti raccontano che i buoni vincono sempre e i cattivi troveranno la giusta punizione, poi cresci e ti rendi conto che è tutta una bugia che i buoni restano rinchiusi nel castello incantato e i cattivi vanno in giro a firmare autografi come se nulla fosse... si, è davvero una serata di pensieri, quelli duri, quelli che ti lasciano con gli occhi spalancati ad ammirare le ragnatele del soffitto... ma tutto fa esperienza... e non importa se oggi il tuo cuore sanguina e urla vendetta...sarà bagaglio per il prossimo viaggio...

Dopo una giornata con i tacchi...