lunedì 20 giugno 2011

Sensualità...


Nel mio blog, come avrete potuto notare, ospito anche amiche virtuali e non, persone che hanno da dire, da comunicare qualcosa, o semplicemente, ciò che scrivono ammalia la mia attenzione... i versi che accompagnano il mio scatto sono di Dolce Gioia, un'anima per certi versi, simile alla mia...

Rosathea


Ecco la mia sensualità: 
fantasie indossate come gioielli eleganti..
caldi pensieri come scarpe lussuose su cui passeggiare..
e labbra come un vestito seducente da spogliare di baci...

Dolce Gioia

Cheexx... quando un'anima splende come un faro nella notte...


L'incontro con Cheexx è stato come un'esplosione di colori, una luce alla fine di un tunnel..non vi parlerò di lei, anche perchè rischierei di essere troppo di parte,preferisco che la conosciate attraverso le sue parole...  

Rosathea


Non sono una geisha esperta nelle arti dell’amore.
Non so procurarti piaceri intensi e raffinati.
So che ho fame del tuo desiderio. Di un desiderio così forte da spingerti a prendermi con brutalità, con forza.
Il tuo desiderio mi eccita. La mia fantasia è il tuo sguardo.
La voglia di avermi così forte da farti male, così urgente da farmi male.
Così profondo da volermi tutta, mordermi per farmi entrare dentro te, spingerti con violenza in me per diventare uno.
Fammi urlare, di piacere, di dolore, di amore.
Fatti trovare.
Per favore. 

domenica 12 giugno 2011

Morì senza aver mai osato osare....

Ci sono aspetti di noi che non vogliamo vedere, altri che non immaginiamo neanche di possedere.

Spesso accettare se stessi è difficile, forse perché la cultura che ci è stata imposta castra la nostra essenza, la parte più vera di noi...
E' un periodo che sento i miei sensi all'erta, a volte ho come l'impressione di essere come un bambino in un negozio di giocattoli o in una pasticceria visto che, oltre tutto, mi si è risvegliato l'appetito di un caimano... Sto scoprendo sfaccettature di me che non credevo o forse, semplicemente non OSAVO... Ho bisogno di gustare tutte le pietanze che mi attraggono: quel piatto perché c'è colore, quell'altro perché la carne mi piace, l'altro ancora perché ha spezie da me mai assaggiate.
"Morì senza aver mai osato osare" è' una citazione di Giovanni SORIANO, tratta da "Maledetti. Pensieri in soluzione acida" è da venerdì che penso a questo verbo: OSARE... Io lo sto facendo, giusto o sbagliato che sia, non faccio del male a nessuno, forse, la mia voglia di protagonismo potrà far storcere il naso a qualcuno, ma non ho più voglia di sedermi nell'angolino e pensare se devo o non devo... mi butto! Altrimenti perdo l'onda, ma cosa importante, non è che io cavalchi TUTTE le onde, ma solo quelle che mi garbano, perché oltre ad osare voglio anche SCEGLIERE!
Se mi guardo indietro, vedo una persona rigida, sin troppo forse, una donna che non ha vissuto, rimanendo ad osservare la vita che scorreva, precludendosi chissà quante scoperte, quanti piaceri... Proprio ieri un'amica mi scriveva: carpe diem, voglio vivere il presente adesso!
A qualcuno il mio comportamento potrà anche non piacere, ma non tolgo niente a nessuno, anzi, forse reprimendomi, tolgo solo qualcosa a me stessa.
Rosathea



giovedì 9 giugno 2011

Rosathea e l'amore


L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.
(F. Kafka)

Si, è proprio vero, siamo noi a complicare sempre tutto... non abbiamo la patente per amare!!!
L'amore è diventato una malattia, qualcosa da evitare per paura di un contagio... eppure vorrei tanto tornare a far palpitare questo piccolo muscolo che è nel mio petto... vorrei tanto avere quel sorriso ebete stampato sul viso quando mi arriva un sms dall'uomo che irrompe nelle mie fantasie erotiche diventando regista e protagonista  assoluto  , gioire dello sguardo di lui quando ci incontriamo e  sono tutta bella e profumosa... 
L'amore che ti fa saltellare anche se hai un menisco fottuto...  che ti permette di sopportare le piccole difficoltà quotidiane... l'amore dei romanzi rosa, dove la protagonista ha sempre una camicetta color cremisi e gambe lunghe e affusolate...
Io faccio parte di quella categoria che ha maledetto l'amore per tanto tempo, che guarda dall'alto al basso chi scrive quelle frasi mielose e appiccicaticce di zuccherosi aggettivi...
L'amore, argomento principale delle vostre mail, chiodo fisso che penetra sino al fondo dell'anima procurando quel dolore sordo che non permette di vivere con serenità..
Va bene, siano tutti concordi che il principe azzurro non esiste, che l'amore richiede investimento ( per fortuna non ci sono tassazioni... ancora!).... ma io ho voglia di innamorarmi... starò invecchiando?


Rosathea

mercoledì 8 giugno 2011

Quello che ho dentro

Oggi ho chiuso la mia attività, La Rosa dei Sensi non esiste più... i motivi sono molteplici, ma non è di questo che vorrei parlarvi.
Molti di voi hanno capito che chiudevo questo blog e subito sono arrivati messaggi, mail e telefonate... Qui ci sono i miei pensieri, l'essenza dei miei istinti, ci sono racconti di persone che stimo, musica che amo...insomma, in questo spazio fatto di byte , oltre che mostrare le mie foto erotiche metto a nudo la mia anima, quello che ho dentro, chiuderlo adesso significherebbe castrare una parte di me... forse un giorno lo farò, ma non è questo il momento.
Continuerò a leggere le vostre mail, ad ascoltare e le vostre confidenze sentimentali... 
Rosathea continuerà a parlare di erotismo e dintorni, di vita vissuta e fantasie desiderate, del tempo uggioso e della vitalità di un bradipo in un giorno d'estate quando i locali di Rimini stanno per servire la colazione dopo una notte di bagordi... E' vero, in questo periodo sto chiudendo molti capitoli importanti della mia vita, qualcuno noioso, qualcuno avvincente, altri dal sapore noir, insomma  sto vivendo! 
Ho ancora troppo da dire e da fare, ho un armadio pieno di sogni da aprire... certo, come tutti subisco delle battute d'arresto, ma ho imparato a sollevarmi... Non so se dentro di me c'è una guerriera o una maratoneta... so che qualcosa di buono c'è e l'ho scoperto grazie a tutti voi... 

Rosathea 

domenica 5 giugno 2011

La voglia


Ringrazio M0rgause per questo racconto... buona lettura.
Rosathea



I tuoi occhi severi dentro i miei mi costringono a guardare altrove.
Non riesco a sostenere il tuo sguardo.
Da-ni-el: tre sillabe a formare un triangolo vocale, il ni si insinua in fondo al palato accarezzato dalla lingua.
Come vorrei che al posto della sillaba ci fosse il tuo sesso, caldo, rigido, pronto a riempirmi di carne e seme...
Guardo, sotto di noi, la pianura stendersi fino al mare, mentre il vento mi scompiglia i capelli.
Siamo qui soli, vicini, sui bastioni di questo castello che amo tanto: forse perché la mia antenata 
che lo abitò ti avrebbe costretto nel suo letto senza tante cerimonie.
Erano secoli oscuri quelli, il tempo dei lupi, quando ai potenti tutto era permesso e ogni peccato, anche il più grave, perdonato.
Invece io non ti avrò mai, lo so.
Ma se ti avessi, tu non sai, non puoi neppure immaginare che cosa ti farei.
Mentre parli, con quella voce pacata che mi fa impazzire e muovi le mani agili e nervose per indicarmi paesi e ville lontane, io penso che ora , qui, in questa aria di temporale che ha fatto fuggire i rari turisti, vorrei togliermi il maglione e i pantaloni per restarti nuda di fronte con i seni morbidi e grandi che già si gonfiano al pensiero di te ... per poi afferrarti una mano e portarla tra le cosce umide di voglia e far delle tue dita una spada con cui mi trafiggeresti più e più volte, mentre...
finalmente la tua bocca sarebbe dentro la mia e io febbrilmente ti frugherei nei pantaloni, trovandoti eccitato e pronto.
Allora mi curverei in avanti appoggiandomi al parapetto del torrione e ti chiederei affannata:
-Prendimi con forza, scopami, per favore, per favore..-

E tu, le dita calde sui seni dai capezzoli ormai diritti e rigidi come soldati pronti alla battaglia, 
con un colpo solo mi entreresti dentro e poi...
Così, così, sì, amore mio così, con colpi sempre più forti, dentro, fuori, il tuo viso nei miei capelli fino a che non moriamo dal piacere, tu sciolto in me... 
Dopo cercherei di tenerti dentro il più possibile, il più possibile...

Rispondo a una tua domanda con voce bassa, quasi un sussurro, mentre benedico il vento che facendo dei miei capelli lunghi un velo, mi copre il rossore del viso e il passare e ripassare frenetico della lingua sulle labbra.

Tu non saprai mai quanto ti voglio in questo momento, amore mio impossibile, il tuo odore mi ottenebra i sensi e la voglia di te, così brutale, incosciente, improvvisa mi spaventa e mi eccita in un insostenibile crescendo.
Io sul tuo sesso ci passerei la notte, ad accarezzarlo con le mani, la lingua, le labbra, forgiandone una spada pronta a trafiggermi il cuore.
Berrei fino all’ultima goccia di te, perché nulla del tuo seme prezioso andasse disperso.
Disfarrei le lenzuola con il tuo sudore, mi assopirei dentro l’odore della tua pelle.
Lo so che sai far l’amore come nessuno, che sapresti come leccarmi, prepararmi, baciarmi per penetrare tutti i buchi del mio corpo, che ti offrirei come su un altare pagano, in completo sballo di piacere.
Saprei eccitarti come la puttana più esperta, inventandoti nuovi giochi amorosi, nuove carezze,
saprei come portarti fin sull’orlodell’orgasmo, per poi lasciarti lì, a spasimare, fino a che tu non non mi chiedessi:
-Ora, per piacere, ora, non ce la faccio più-
E dopo che mi avessi riempita....riprenderei a leccarti tutto, dalla bocca per i capezzoli fino al ventre per finire di nuovo sul fallo morbido e indifeso e tu lo sentiresti questo desiderio prepotente , questa fame che non riesco a calmare , e saresti di nuovo eccitato, pronto a divorarmi il sesso grondante umori come una bocca che ha appena mangiato.
Amore cannibale, carne, seme, sudore, spezie.
Arriverei al piacere quasi subito, per voltarti la schiena e accoglierti dietro, nel buchetto tra le colline gemelle e fati l’amore così, in lunghe onde di piacere...
lunghe, lunghissime onde...
Continueremmo per tutta la notte e tu staresti dentro di me fino alla fine dei secoli.
Ci saremmo solo io e te, con il mondo chiuso fuori dei nostri corpi sudati.
E ti abbraccerei forte, così forte da farti male, per sentire il tuo cuore che batte contro il mio,
costringerei la tua anima con due manette di seta per legarla alla mia per sempre.

Amore mio, che continui a parlare e non sai... non sai che vorrei imprigionarti per mille ore nei miei desideri proibiti, dove comanda Regina Lussuria.
Possibile che tu non senta il mio richiamo, la mia voglia di te che mi sfinisce?
Io ti amo, nonostante... contro tutto e tutti.
Sono stanca di adorare la tua assenza.
Vorrei morire sotto di te o sopra di te mentre mi stai dentro: me ne andrei sfiorando il paradiso.
Lo so con sicurezza: io sono quella che tu hai sempre cercato.
Ci deve essere un modo per averti, perché non posso continuare a starti vicino 
senza poterti toccare, tu non sai fino a che punto potrei arrivare....non lo sai.
Da-ni-el , tre sillabe a formare un triangolo vocale, dove il ni si insinua in fondo al palato accarezzato dalla lingua.

sabato 4 giugno 2011

Giornata no

Giornate che nascono per il verso contrario... oggi è una di quelle! Già stamattina è iniziata male, non ho sentito la sveglia, o meglio, credo di averla sentita ma evidentemente nel sonno l'ho staccata... e quindi inizia tutto di corsa, con quell'affanno che non ti lasci nemmeno il tempo di sbattere gli occhi... e poi, non so, c'è quella strana sensazione di vuoto, come se qualcosa mancasse all'appello però ancora non so cosa... Oggi è una carrellata di riflessioni storte, di sospiri spinosi... perché nell'essere umano non esiste il tasto reset o un Ctrl<Alt<Canc? Almeno da comprendere i processi malati che smuovono questi pensieri amari... mi verrebbe voglia di andare in giro con un cartello al collo con su scritto: A.A.A bella notizia cercasi... e poi arrivano quelli che pensano di conoscerti, esibendo il loro sorriso smagliate a 72 denti che dispensano le loro pillole di saggezza... ma se siete cosi saggi com'è che poi state sempre a piangere per questo o per l'altro motivo? Grrrr...oggi gira davvero male... cerco di capire come fare per cambiare l'umore ma niente sembra essere il rimedio giusto... forse dovrei approfittare del pomeriggio di sole e andare a fare una passeggiata chiarificatrice in mezzo al verde... si, passerà... tutto scorre, come disse qualcuno....

L'istinto animale



E quando certi sguardi si incontrano che esplode una reazione chimica inspiegabile... le gambe tremano e la ragione abbandona il corpo... la voglia di sciogliersi in un abbraccio, di perdersi nei flutti dei sensi... Desiderare di fermare quelle lancette e ripetere all'infinito quell'istante unico e raro che mi porta a essere un tutt'uno con il tuo essere... Domina l'istinto animale, padrone incontrastato di attimi sublimi...
Rosathea

giovedì 2 giugno 2011

Domani


E sarà domani e sembra così lontano... solo domani potrai affondare le tue mani sul mio corpo.
Domani potrò gustare con piccoli morsi il tuo labbro inferiore, mentre tu mi stringerai forte a te, così forte che mi sarà impossibile non sentire la tua voglia che pulsa, che si fa carne e voglia.
Domani potrò sentire l'odore della tua pelle e con la lingua gustarne ogni lembo... intanto, cullo la mia eccitazione in attesa che venga domani... in attesa di sentire il calore del tuo corpo fondersi con il mio. 

Rosathea

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Il desiderio

Vorrei tanto riuscire a scrivere quelle riflessioni che penetrano nell'anima, che sconvolgono i sensi lasciando sognare ad occhi aperti, vorrei riuscire a formulare un pensiero cosi erotico che possa far percepire il desiderio di un corpo e la sete di un'anima... voglia di baci e di languide carezze, voglia si sospiri e fremiti sulla pelle... è davvero un peccato desiderare le attenzioni del proprio uomo? E' davvero un peccato desiderare di eviscerare ogni più perverso desiderio e arrivare insieme all'apice del piacere? 
Il mio corpo caldo ti cerca, spogliandosi da ogni falso pudore... 

Rosathea

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martedì 31 maggio 2011

L'amore a colori

Il Luogo del Cuore è un libro che vuole raccontare di una storia d'amore tre due persone di etnie diverse, una lei italiana e un lui senegalese... un amore diverso, colorato, che può dividere ma anche unire due persone che all'amore ancora ci credono.
Narra anche della condizione di un uomo in una terra che non è la sua, di quella malinconia che ti pervade quando senti al mancanza della tua gente, della tua cultura..Si, legge in una nottata... assicurato!
Voglio ringraziare Bianca Isalou per la segnalazione e per i suo gusti sempre ottimi e apprezzati! ^_^

“ Il Luogo del cuore”, una storia un’amore. Edizioni dell’arco.

di Donata Testa (1955) . Da anni si occupa di corsi di avvicinamento alla cultura 
africana nelle scuole materne ed elementari della provincia di Torino.



NOTTE
Cerchi un sasso, trovi una piuma. 
Cerchi un sole, trovi la luna. 
Cerchi e non trovi. 
Cerchi e trovi altro. 
E in tutto questo nostro infinito tragitto del cercare, capita che un uomo possieda una donna desiderandone un’altra, che una donna si lasci prendere sperando una diversa mano, un diverso respiro. Eppure quel darsi al contrario, per sbaglio o bisogno è un trovare, un rapido e caldo trovarsi che allarga e non dev'essere gettato mai, per alcun motivo. 

Nel sonno sento un corpo raggiungermi, divenirmi parte. 
Sono sdraiata sul fianco.
Il corpo mi è addosso. 
Sento mani ruvide percorrere la schiena, farsi strada e cercare i seni.
Li toccano, ruotano loro intorno come giostra impossibile a lasciarsi, a essere frenata. 
Ditra prendono i capezzoli, li avvitano, li riavvolgono come filo disordinato e li tirano e impongono durezza. 
Ancora mani scendono e violente dita sfregano e arrossano cercando la fessura grande, la vagina. 
Attraversano prepotenti e cattive le labbra, pretendono il desiderio che c’è, sta arrivando e toglie il respiro. 
Mani forti entrano nella casa già umida, aperta per ricevere ospite inaspettato. 
Il corpo mi gira con movimento deciso e la bocca è sul seno. 
Le labbra aspirano il capezzolo rigido. 
Beve il mio latte. 
Sta li, la testa sul ventre e beve latte fermo, alimento dimenticato di figli. 
Sono donna e madre di un uomo che si nutre e mi scioglie. 
Lo tocco e mi piace il sentito. 
Con scatto entra nella casa. 
Ne diviene padrone. 
La gira e la rigira come sua. 
Si muove per sé ma conosce ciò che si costruisce tra due. 
Vuole farsi libero slegando il nodo. 
Non ha fretta e mi muove, dirige le mie mani e se le posa sul petto. 
Lo percorro intero, m’infilo tra i peli come cespugli arricciati e afferro i piccoli bottoni dei suoi capezzoli e vorrei morderli e anche possederli, farli entrare anch'essi come quella piccola parte, frazione misera di un intero che intanto mi possiede con cura. 
Io parlo e parlo a vanvera,dicendo il vero e gemo e sono piena del suo pene, che se ne va in alto cosi in alto da farmi divenire un piccolo punto, solo quel punto,e lo voglio, lo voglio questo corpo che sale nel mio, che si arrampica come scalatore, che va a cercare le soffitte e desidero la sua acqua a riempire e lavare. Divenga mia parte e con me circoli sia sangue, ossa, occhi con forza sigillati.
L’uomo sta lassù, si sposta fin dove può, sale con le gambe, le anche, le braccia,il petto. 
Sento il respiro farsi affanno e so che è arrivato in cima, ha percorso la strada e ora mi saluta con la mano, si congeda. Vorrei che adesso potesse entrarmi completamente e per sempre, come quando da bimba volevo il mare, non fare il bagno, ma essere mare. E in quest’attimo del suo liquido sparso, vorrei sparire in lui risucchiata. 
Dissolvenza incrociata e all'istante, fusione totale, assenza di uno, di me. 
Mi rigiro e trattengo, chiudo le porte di casa. 
Separo il dentro dal fuori. 
Lo tengo al riparo. 
Non apro gli occhi bendati dalla paura. 
Soltanto ascolto il corpo. 
Non voglio lo svelamento: sogno realtà lui un altro. 
Ricerco il respiro tranquillo del sonno. 
Quando un uomo visita così la mia casa è per un sempre escludente. 
Nessun’altro può possederne la chiave. 
...
Ascolto con calma il suo andarsene e già mi manca. 
Desidero essere sogno e sentire il sogno intorno, come scialle leggero, piuma di vita. 


Dopo una giornata con i tacchi...