sabato 27 agosto 2011

L'isola, il guardiano e un'anima errante

I soliti pensieri confusi, sfusi e distorti di una naufraga per caso...
Seguendo la scia dell'onda emotiva scrivo di getto... scrivo per rabbia, per gioia,  per qualsiasi cosa che attraversi il mio animo lasciandone traccia...
Ho perso il traghetto di ritorno ieri sera, e sono rimasta sull'isola, per chi non lo sapesse, è un non luogo senza spazio ne tempo trovato per caso, nel quale ultimamente la mia anima ha trovato rifugio, un'isola abitata dal guardiano del faro che passa le sue giornate su di uno scoglio, a intessere reti, porta sempre un berretto di lana color carta da zucchero, stesso colore della giacca impermeabile e in bocca la sua immancabile pipa sempre spenta, ha smesso di fumare da tempo, ma non riesce a staccarsi da quell'oggetto, non so da quanto tempo è qui, so solo che riesce a turbarmi a volte, parla come se mi conoscesse da sempre, non posso avere segreti per lui ...  stare qui, mi porta automaticamente a guardarmi dentro, a fare i conti con me stessa e con tutte le mille sfaccettature del mio complesso mondo interiore.
Un senso di vertigine si impossessa di me, il mio corpo non risponde ai miei comandi... come se ogni singola cellula non mi appartenesse più, sbalzata in un'altra dimensione.
Vivo qualcosa di unico, qualcosa che non mi era mai accaduto... non chiedetemi di dargli un nome, un'etichetta, una collocazione... vivo quest'avventura nuova assaporandone ogni attimo, cercando di non perderne neanche un sussulto, una carezza, come quando, prima di immergersi sott'acqua, si respira a pieni polmoni tutta l'aria possibile...Ho messo a nudo il mio io, resettando tutto e mettendomi totalmente in discussione
Turbamento, sgomento, confusione, piacere... ora più che mai sono confusa...
Lui ha scoperto il mio quadro di comando, se non ci fosse stata fiducia tutto ciò non sarebbe accaduto, ma dentro c'è una piccola parte di me che si sente affrontata, come se il mio esercito si fosse arreso al nemico, lasciandomi da sola a combattere una battaglia forse persa in partenza... mi domando: lasciarmi andare totalmente? Accettando però  le conseguenze che questo ne comporta.... è stato bravo lui o incapaci gli altri?
La sua voce mi accompagna sempre, sia nei momenti più intimi, più nostri e anche quando, dopo aver fatto l'amore, restiamo distesi sul letto parlando di questo e di quello., di frammenti di vita vissuta, di emozioni scivolate sulla pelle come un vestito di seta...
Mi trovo spesso a parlare di emozioni... passate, vissute,godute,respirate... alla fine sono proprio quelle che ci fanno sopportare i miasmi della vita, mandando impulsi elettrici a quello stupido muscolo che si agita e si dimena ogni qual volta accade qualcosa di forte... C'è tempo per pensare, elaborare tutto quello che sta accadendo... vado sullo scoglio...


martedì 16 agosto 2011

Vivo

Note leggere come piume, odore di incenso e essenze aromatiche... 
Gocce di olio profumato cadono sulla mia pelle, mani sapienti che si muovono, che accarezzano il mio corpo, mentre la tua voce plasma la mia voglia, il desiderio di un momento unico.
Due anime che si muovono nella penombra di una stanza, attorcigliandosi, unendosi, vivendosi.... lingue che si cercano, che si esplorano freneticamente ..i respiri affannosi, a volte interrotti dall'esplosione del piacere che arriva dirompente, che toglie il respiro come una corda legata stretta al collo, violento come uno schiaffo... mi sento come in bilico su un cornicione, cerco di capire quello che sta accadendo,  ma ci sono momenti in cui le spiegazioni sono superflue, inutili.... 
Vivo il momento. e seguo la tua voce...


domenica 14 agosto 2011

L'alibi

Per scelta indossiamo una maschera,  qualcosa che non ci appartiene, ma che per vari motivi ci resta appiccicata addosso come una seconda pelle...
Sono davvero pochi quelli che non si soffermano all'apparenza, quelli che annusano qualcosa di diverso, quelli che dicono: secondo me è solo una facciata... prendo me come esempio: ho la passione per la fotografia erotica,  cerco sempre di apparire sensuale, docile, una panterona del sesso... e in realtà non è così....
Non sono una santa, ho avuto le mie storie, le mie esperienze e giuste o sbagliate che siano state mi hanno sempre insegnato qualcosa,( nel tempo però, perché sul momento non ho mai compreso),ma non sono neanche una donna affamata di sesso che scivola da un letto ad un altro... non so perchè ho voglia di scrivere questo, forse perchè ci sono ancora troppi pregiudizi, forse perchè ci sono commenti che riescono ancora a ferirmi...a farmi sentire fuori posto... o forse, come mi disse una volta un saggio è solo una questione di alibi....

Rosathea

giovedì 11 agosto 2011

Alice spaccia roba buona!


Capitano quelle giornate in cui gli argini della pazienza e dell'educazione civica si rompono, tutto viene sommerso, senza nessuna distinzione.
Giornate in cui, Cenerentola è una biker che sputa, bestemmia, veste in pelle e latex e calza scarpe Louboutin zebrate , tacco 12; Biancaneve vende i nani ad un circo e trasforma la loro dimora in una casa di appuntamenti d'alto bordo; Alice diventa il sindaco del paese delle Meraviglie e promette incentivi a chi, anziché coltivare l'orto con patate e zucchini, ci pianta marjuana ( in futuro diventerà il Paese Stupefacente)...
Mancanza di pazienza, intolleranza nei confronti di tutto e tutti, voglia di novità e di gesti che non siano sempre così prevedibili, voglia di fermare tutto e urlare: BASTA!!! Adesso sono davvero giunta al limite!
I capi che stressano, i colleghi che sgomitano, il marito incapace di trovare i calzini nel comodino, la moglie petulante che ha l'effetto di un trapano nel culo, i figli che chiedono senza mai dare nulla.
Insomma, un attimo di pace please!
La voglia di stravolgere l'abitudine, di fare qualcosa di diverso c'è in tutti, ma poi manca coraggio e il tempo, potrei fare un elenco di tutte le scuse che riusciamo a trovare come giustificazione , perchè alla fine l'ordine giusto delle cose è la cosa migliore... perchè alla fine l'abitudine è come l'abbraccio caldo della mamma... ma io non ci sto!!! E mi ribello...

Rosathea


Grazie Antonella Taravella... 

domenica 12 giugno 2011

Morì senza aver mai osato osare....

Ci sono aspetti di noi che non vogliamo vedere, altri che non immaginiamo neanche di possedere.

Spesso accettare se stessi è difficile, forse perché la cultura che ci è stata imposta castra la nostra essenza, la parte più vera di noi...
E' un periodo che sento i miei sensi all'erta, a volte ho come l'impressione di essere come un bambino in un negozio di giocattoli o in una pasticceria visto che, oltre tutto, mi si è risvegliato l'appetito di un caimano... Sto scoprendo sfaccettature di me che non credevo o forse, semplicemente non OSAVO... Ho bisogno di gustare tutte le pietanze che mi attraggono: quel piatto perché c'è colore, quell'altro perché la carne mi piace, l'altro ancora perché ha spezie da me mai assaggiate.
"Morì senza aver mai osato osare" è' una citazione di Giovanni SORIANO, tratta da "Maledetti. Pensieri in soluzione acida" è da venerdì che penso a questo verbo: OSARE... Io lo sto facendo, giusto o sbagliato che sia, non faccio del male a nessuno, forse, la mia voglia di protagonismo potrà far storcere il naso a qualcuno, ma non ho più voglia di sedermi nell'angolino e pensare se devo o non devo... mi butto! Altrimenti perdo l'onda, ma cosa importante, non è che io cavalchi TUTTE le onde, ma solo quelle che mi garbano, perché oltre ad osare voglio anche SCEGLIERE!
Se mi guardo indietro, vedo una persona rigida, sin troppo forse, una donna che non ha vissuto, rimanendo ad osservare la vita che scorreva, precludendosi chissà quante scoperte, quanti piaceri... Proprio ieri un'amica mi scriveva: carpe diem, voglio vivere il presente adesso!
A qualcuno il mio comportamento potrà anche non piacere, ma non tolgo niente a nessuno, anzi, forse reprimendomi, tolgo solo qualcosa a me stessa.
Rosathea



mercoledì 8 giugno 2011

Quello che ho dentro

Oggi ho chiuso la mia attività, La Rosa dei Sensi non esiste più... i motivi sono molteplici, ma non è di questo che vorrei parlarvi.
Molti di voi hanno capito che chiudevo questo blog e subito sono arrivati messaggi, mail e telefonate... Qui ci sono i miei pensieri, l'essenza dei miei istinti, ci sono racconti di persone che stimo, musica che amo...insomma, in questo spazio fatto di byte , oltre che mostrare le mie foto erotiche metto a nudo la mia anima, quello che ho dentro, chiuderlo adesso significherebbe castrare una parte di me... forse un giorno lo farò, ma non è questo il momento.
Continuerò a leggere le vostre mail, ad ascoltare e le vostre confidenze sentimentali... 
Rosathea continuerà a parlare di erotismo e dintorni, di vita vissuta e fantasie desiderate, del tempo uggioso e della vitalità di un bradipo in un giorno d'estate quando i locali di Rimini stanno per servire la colazione dopo una notte di bagordi... E' vero, in questo periodo sto chiudendo molti capitoli importanti della mia vita, qualcuno noioso, qualcuno avvincente, altri dal sapore noir, insomma  sto vivendo! 
Ho ancora troppo da dire e da fare, ho un armadio pieno di sogni da aprire... certo, come tutti subisco delle battute d'arresto, ma ho imparato a sollevarmi... Non so se dentro di me c'è una guerriera o una maratoneta... so che qualcosa di buono c'è e l'ho scoperto grazie a tutti voi... 

Rosathea 

domenica 5 giugno 2011

La voglia


Ringrazio M0rgause per questo racconto... buona lettura.
Rosathea



I tuoi occhi severi dentro i miei mi costringono a guardare altrove.
Non riesco a sostenere il tuo sguardo.
Da-ni-el: tre sillabe a formare un triangolo vocale, il ni si insinua in fondo al palato accarezzato dalla lingua.
Come vorrei che al posto della sillaba ci fosse il tuo sesso, caldo, rigido, pronto a riempirmi di carne e seme...
Guardo, sotto di noi, la pianura stendersi fino al mare, mentre il vento mi scompiglia i capelli.
Siamo qui soli, vicini, sui bastioni di questo castello che amo tanto: forse perché la mia antenata 
che lo abitò ti avrebbe costretto nel suo letto senza tante cerimonie.
Erano secoli oscuri quelli, il tempo dei lupi, quando ai potenti tutto era permesso e ogni peccato, anche il più grave, perdonato.
Invece io non ti avrò mai, lo so.
Ma se ti avessi, tu non sai, non puoi neppure immaginare che cosa ti farei.
Mentre parli, con quella voce pacata che mi fa impazzire e muovi le mani agili e nervose per indicarmi paesi e ville lontane, io penso che ora , qui, in questa aria di temporale che ha fatto fuggire i rari turisti, vorrei togliermi il maglione e i pantaloni per restarti nuda di fronte con i seni morbidi e grandi che già si gonfiano al pensiero di te ... per poi afferrarti una mano e portarla tra le cosce umide di voglia e far delle tue dita una spada con cui mi trafiggeresti più e più volte, mentre...
finalmente la tua bocca sarebbe dentro la mia e io febbrilmente ti frugherei nei pantaloni, trovandoti eccitato e pronto.
Allora mi curverei in avanti appoggiandomi al parapetto del torrione e ti chiederei affannata:
-Prendimi con forza, scopami, per favore, per favore..-

E tu, le dita calde sui seni dai capezzoli ormai diritti e rigidi come soldati pronti alla battaglia, 
con un colpo solo mi entreresti dentro e poi...
Così, così, sì, amore mio così, con colpi sempre più forti, dentro, fuori, il tuo viso nei miei capelli fino a che non moriamo dal piacere, tu sciolto in me... 
Dopo cercherei di tenerti dentro il più possibile, il più possibile...

Rispondo a una tua domanda con voce bassa, quasi un sussurro, mentre benedico il vento che facendo dei miei capelli lunghi un velo, mi copre il rossore del viso e il passare e ripassare frenetico della lingua sulle labbra.

Tu non saprai mai quanto ti voglio in questo momento, amore mio impossibile, il tuo odore mi ottenebra i sensi e la voglia di te, così brutale, incosciente, improvvisa mi spaventa e mi eccita in un insostenibile crescendo.
Io sul tuo sesso ci passerei la notte, ad accarezzarlo con le mani, la lingua, le labbra, forgiandone una spada pronta a trafiggermi il cuore.
Berrei fino all’ultima goccia di te, perché nulla del tuo seme prezioso andasse disperso.
Disfarrei le lenzuola con il tuo sudore, mi assopirei dentro l’odore della tua pelle.
Lo so che sai far l’amore come nessuno, che sapresti come leccarmi, prepararmi, baciarmi per penetrare tutti i buchi del mio corpo, che ti offrirei come su un altare pagano, in completo sballo di piacere.
Saprei eccitarti come la puttana più esperta, inventandoti nuovi giochi amorosi, nuove carezze,
saprei come portarti fin sull’orlodell’orgasmo, per poi lasciarti lì, a spasimare, fino a che tu non non mi chiedessi:
-Ora, per piacere, ora, non ce la faccio più-
E dopo che mi avessi riempita....riprenderei a leccarti tutto, dalla bocca per i capezzoli fino al ventre per finire di nuovo sul fallo morbido e indifeso e tu lo sentiresti questo desiderio prepotente , questa fame che non riesco a calmare , e saresti di nuovo eccitato, pronto a divorarmi il sesso grondante umori come una bocca che ha appena mangiato.
Amore cannibale, carne, seme, sudore, spezie.
Arriverei al piacere quasi subito, per voltarti la schiena e accoglierti dietro, nel buchetto tra le colline gemelle e fati l’amore così, in lunghe onde di piacere...
lunghe, lunghissime onde...
Continueremmo per tutta la notte e tu staresti dentro di me fino alla fine dei secoli.
Ci saremmo solo io e te, con il mondo chiuso fuori dei nostri corpi sudati.
E ti abbraccerei forte, così forte da farti male, per sentire il tuo cuore che batte contro il mio,
costringerei la tua anima con due manette di seta per legarla alla mia per sempre.

Amore mio, che continui a parlare e non sai... non sai che vorrei imprigionarti per mille ore nei miei desideri proibiti, dove comanda Regina Lussuria.
Possibile che tu non senta il mio richiamo, la mia voglia di te che mi sfinisce?
Io ti amo, nonostante... contro tutto e tutti.
Sono stanca di adorare la tua assenza.
Vorrei morire sotto di te o sopra di te mentre mi stai dentro: me ne andrei sfiorando il paradiso.
Lo so con sicurezza: io sono quella che tu hai sempre cercato.
Ci deve essere un modo per averti, perché non posso continuare a starti vicino 
senza poterti toccare, tu non sai fino a che punto potrei arrivare....non lo sai.
Da-ni-el , tre sillabe a formare un triangolo vocale, dove il ni si insinua in fondo al palato accarezzato dalla lingua.

Il mio pensiero sulla money slavery: più di un gioco

  La Money Slavery è una delle pratiche più incomprese del BDSM, spesso liquidata come un capriccio o un gioco perverso. Eppure, dietro qu...